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Parkinson, certificazione Ue al primo pacemaker 'impiantabile'

2021-04-14T09:46:48.071Z


Si chiama AlphaDBS il primo sistema ricaricabile di neurostimolazione profonda del cervello capace di gestire le 'fluttuazioni' tipiche della malattia di Parkinson. (ANSA) Si chiama AlphaDBS il primo sistema ricaricabile di neurostimolazione profonda del cervello capace di gestire le 'fluttuazioni' tipiche della malattia di Parkinson. Una sorta di pacemaker capace di adattarsi automaticamente alle esigenze di ciascun paziente: sviluppato da Newronika, società spin-off fondata dal Policlinico di Milano e Università Statale, ha ora ottenuto la certificazione a livello


Si chiama AlphaDBS il primo sistema ricaricabile di neurostimolazione profonda del cervello capace di gestire le 'fluttuazioni' tipiche della malattia di Parkinson. Una sorta di pacemaker capace di adattarsi automaticamente alle esigenze di ciascun paziente: sviluppato da Newronika, società spin-off fondata dal Policlinico di Milano e Università Statale, ha ora ottenuto la certificazione a livello europeo come dispositivo elettromedicale impiantabile e potrà essere immesso in commercio e usato nei malati che non rispondono bene ai farmaci.

La stimolazione cerebrale profonda o deep brain stimulation prevede l'impianto di elettrodi nel cervello, in modo indolore, che vengono connessi ad uno stimolatore elettrico posizionato sotto la pelle vicino alla clavicola. E' un trattamento approvato da tempo, sicuro ed efficace per i malati di Parkinson in stadio avanzato non adeguatamente controllati con i farmaci.

Anche se, negli ultimi venti anni si è diffuso rapidamente in tutto il mondo, i dispositivi finora in commercio non riuscivano a gestire completamente le fluttuazioni tipiche del Parkinson.

Questo nuovo dispositivo invece può registrare i segnali ad alta fedeltà dalle strutture profonde del cervello, mentre la stimolazione elettrica è accesa, e modificare di conseguenza la stimolazione. In sostanza 'legge' in tempo reale i segnali del cervello e far partire la stimolazione elettrica solo quando ce n'è bisogno, proprio come farebbe un pacemaker per il cuore. In questo modo la stimolazione (definita 'adattativa') è a misura di ciascun paziente. Finora il dispositivo era stato sperimentato su 48 pazienti utilizzando un sistema esterno, mentre poche settimane fa è stato realizzato il primo impianto sottopelle in un paziente. I dati raccolti hanno già convalidato i risultati ottenuti dagli studi precedenti, confermando l'efficacia della stimolazione adattativa. (ANSA).

Source: ansa

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