L'elettricità dell'appartamento del 15esimo piano, da cui potrebbe essersi sviluppato il maxi incendio della Torre dei Moro a Milano domenica scorsa, "era stata staccata" verosimilmente dal proprietario prima di partire per le vacanze. Lo ha raccontato agli investigatori, nell'inchiesta coordinata dall'aggiunto Tiziana Siciliano, il custode del grattacielo che 5 giorni prima del rogo era andato ad innaffiare le piante nell'abitazione. Un elemento, quello messo a verbale della luce staccata, che porta a dover effettuare ulteriori verifiche per capire se davvero il fuoco è scaturito da quell'appartamento e per quali cause.
Il custode ha spiegato che quando è entrato per bagnare le piante in quell'appartamento ha provato ad accendere la luce ma era stata staccata, verosimilmente dal contatore principale e dal proprietario (nell'abitazione viveva una persona soltanto, che non è rientrata a Milano dopo il rogo) prima di partire per le vacanze.
Un elemento questo che fa sorgere qualche dubbio sul fatto che possa essersi verificato un cortocircuito o un malfunzionamento di un impianto attaccato alla corrente elettrica, anche se resta possibile che il proprietario abbia staccato la luce dal contatore, escludendo alcuni elettrodomestici, come il frigorifero, dal blocco. E restano, comunque, in piedi anche le ipotesi di autocombustione di batterie o altro.
Ad ogni modo, nell'inchiesta, coordinata ora anche dal pm Marina Petruzzella del dipartimento guidato dall'aggiunto Siciliano, si vuole verificare proprio se davvero le prime fiamme e il fumo, che si vedono uscire in un video amatoriale dal balcone di quell'appartamento, si siano originate in quell'abitazione. Tanto che oggi gli investigatori del Vigili del fuoco sono entrati nuovamente nell'appartamento.
In Procura, intanto, è arrivata anche la prima relazione della polizia che è subito intervenuta quel pomeriggio: alcuni agenti hanno portato fuori delle persone salendo fino all'ottavo piano. E la loro attività di quella domenica è riassunta nella relazione consegnata agli inquirenti.